TedX Lecco – L’amo(re) e la (vio)lenza

"L'amo(re) e la (Vio)lenza"
Durante questa performance verrà uccisa una donna. Forse saranno due. L'omicidio, ovviamente, non avverrà in scena ma avverrà probabilmente nelle case delle vittime: è infatti stimato che nel mondo una donna venga uccisa in un contesto famigliare ogni 11\12 minuti e la performance dura 15 minuti.

Da musicista mi sono chiesto come la musica nella sua forma più diffusa, quella della canzone, possa essere espressione di violenza contro le donne e quando, invece, sia stata testimonianza di empowerment femminile.
Diversi piani narrativi e linguistici si intrecciano nel corso della composizione facendoci muovere lungo l'asse temporale tra presente e passato, parlando lingue vicine e lontane ed oscillando tra sonorità elettroniche concrete, scenari musicali più armoniche e momenti d'improvvisazione.

Il materiale sonoro spazia dalla voce dei notiziari, ai testi di canzoni pop nazionali e internazionali che vengono recitati e decontestualizzati. Punti cardine sono i messaggi testimoniati dai brani di due grandi artiste sudamericane: Susana Baca e Mercede Sosa. Importante spazio è dato anche all'uso della tecnologia: così un microfono “legge” un giornale diffondendo i suoni delle notizie, mentre l'intelligenza artificiale recita i testi di brani musicali. Anche l'utilizzo di un vocoder (strumento in grado di armonizzare su più voci una singola voce) è simbolico: così come la voce della cantante diviene un coro anche la storia raccontata è la storia di molte donne.

Non si ha la velleità di dare risposte, ma l'intenzione portare alla luce domande, stimolando il pubblico verso un ascolto più consapevole e critico nei confronti delle canzoni: se è vero che è sacrosanto il diritto di un autore di scrivere ciò che vuole è tanto vero che il successo di un brano è dato dal pubblico disposto ad ascoltarlo e supportarlo. La musica con i suoi testi, i suoi riti, le sue subculture è solamente lo specchio della società che la genera e l'ascolta.
“L'Amo(re) e la (Vio)Lenza” vuole essere un tributo alle vite perdute e un appello per il cambiamento, un elogio alla musica e all'arte come forma di cura, testimonianza e cambiamento sociale.

Parte 1

Nella parte introduttiva, l'accento è posto sulla realtà e sui fatti. Del femminicidio se ne parla quasi sempre a fatto avvenuto. I giornali, i telegiornali, le radio sono i mezzi tramite i quali il fatto viene riportato per poi essere mediato, sminuito, esagerato, inquinato e sviscerato nei minimi dettagli in quella che viene definita pornografia del dolore.
Tramite un sistema di live electronics, il suono dei giornali in scena viene catturato da un microfono e tramutato nelle voci dei notiziari prese dai tg di tutto il mondo.

PARTE 2. HECES – Susana Baca

La performance si intreccia con due brani di due protagoniste della musica sudamericana, simbolo della lotta razziale e dell'emancipazione femminile: Susana Baca e Mercedes Sosa.

Nella prima canzone “Heces”, il cui testo è tratto da una poesia di Jorge Eduardo Eielson, ho voluto portare una testimonianza del dolore di chi subisce discriminazioni e violenza. E' senz'altro il momento più buio della performance. A questo link potete ascoltare la versione originale del brano.

"Questo pomeriggio è dolce,
perché non dovrebbe esserlo?
Vestita di grazia e di dolore, vestita da donna
Questo pomeriggio a Lima piove e mi ricordo
Le crudeli caverne della mia ingratitudine
Il mio blocco di ghiaccio sul tuo papavero
Più forte del suo: "non fare così!"
I miei violenti fiori neri
E la pietra barbara ed enorme
E il tratto glaciale
Metterà il silenzio della sua dignità"

PARTE 3

In questa sezione di musica originale portiamo l'attenzione sul panorama musicale occidentale. Ho voluto fare un gioco di contrasti atto a decontestualizzare alcuni testi di canzoni che vengono qui recitati dalla cantante, in italiano, e dall'intelligenza artificiale, in inglese. La musica esprime un mood intimista e la lettura dei testi ci suggerisce un momento di elevazione lirica ma il contenuto dei testi suona come un pugno allo stomaco: testi scritti da maschi, recitati da voce femminile, privati della loro melodia si presentano ora nella loro essenza misogina. Sono testi di canzoni molto conosciute, entrate nel repertorio popolare, cantate durante le feste, nei festival, nei karaoke: all'ascoltatore il giudizio.

PARTE 4. COMO LA CIGARRA – Mercedes Sosa

Nell'ultima parte della performance torniamo a dare voce a una donna sudamericana. E' il turno di un'altra “sopravvisuta”: Mercedes Sosa. E' lei l'interprete che ha fatto conoscere al mondo questo brano di Maria Elena Walsh. Qui il link ad un'esecuzione del brano nella versione originale. Il brano è un inno alla forza di chi riesce a sopravvivere e a riscattarsi, un inno alla musica e al cantare come forma di rivalsa sulle sofferenze e le ingiustizie. Per questo la parte finale della performance sfocia in un'improvvisazione nella quale la voce è protagonista. Può sembrare una direzione troppo gioiosa visto l'argomento trattato ma il tema del tedX era il contrasto (e la sua risoluzione). La domanda che quindi ho voluto suggerire è proprio questa: come è possibile far entrare luce negli spazi più bui dell'esistenza? Forse la risposta ce la suggerisce proprio la musica.

"Tante volte mi hanno uccisa,
tante volte sono morta
Eppure sono qui, resuscitata
Ringrazio la sfortuna e la mano con il pugnale
Perché mi ha ucciso così tanto
e ho continuato a cantare

Cantare al sole come una cicala
Dopo un anno sottoterra
Proprio come il sopravvissuto
Che torna dalla guerra"

Description

performance musicale ideata da S.Fumagalli in occasione del TedX Lecco 2023.

musica di:

S.Fumagalli, F.Spreafico, E.Maggioni, S.Baca, M.Sosa.

Musicisti:

Federica Spreafico – Voce

Stefano Fumagalli – Elettronica

Edoardo Maggioni – Tastiere

Francesco Carcano – Basso

Andrea Baroldi – Tromba

 

Registrato live presso Politecnico di Lecco il 4 novembre 2023 da Nicola Rota (video) e Dario Galbusera (audio).

Montaggio Video: Nicola Rota.

Mix e master audio: Stefano  Fumagalli presso HDstudio

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